“Metti un violino solo. Metti una giovane valente solista di violino barocco. Ma anche moderno, addirittura folk. E un risultato (discografico) che non t’aspetti. Un risultato suadente, originale, racchiuso – meglio registrato – in questo piacevole disco che ci porta a spasso per il mondo a suon di melodie e canzoni popolari, espressione di tradizioni: storica, culturale, religiosa. Un piccolo giro del mondo in 31 tappe, vale a dire 31 tracce sonore che hanno ragione di appartenere alla famiglia allargata della grande musica (senza etichette). Ne esce una sorta di identità “nazionale” che tuttavia non appartiene ad una entità etnica specifica. Una sorta di nazione-mondo che solo la musica può ideare e creare lanciando idealmente un platonico messaggio in bottiglia da recapitare alle acque burrascose della politica. Tutto questo è merito di Daria Spiridonova, violinista russa di Kazan, che ha avuto l’intelligenza e la lungimiranza di mettere al servizio della sua arte raffinata uno strumento, solitamente aureato di regale classicità, per suscitare edonistiche sollecitazioni e coinvolgenti emozioni. L’esecuzione è eccellente e valorizza piccoli pezzi ancorché significativi espressi da comunità di Taiwan, Inuit, Germania, Tibet, Catalogna, Romania, Scozia, Afghanistan per citarne alcune (l’Italia non c’è).”